Gli Atletenu di Avaris

Il libro Gli Atletenu di Avaris è un’indagine interdisciplinare su uno dei più affascinanti e longevi enigmi dell’antichità: il fondamento storico del mito di Atlantide raccontato da Platone. Lungi dall’accettare le interpretazioni tradizionali che collocano l’isola leggendaria nell’Oceano Atlantico, quest’opera propone una tesi radicalmente diversa e argomentata: identificare la città perduta con Avaris, l’antica capitale degli Hyksos situata nel Delta nord-orientale del Nilo. Basato su una solida combinazione di filologia classica, archeologia del Vicino Oriente e storiografia comparata, Atletenu segue il percorso di questa ipotesi dall’analisi testuale all’evidenza archeologica. L’autore esamina con rigore accademico la possibilità che le fonti egiziane di Solone non parlassero di un’isola scomparsa nell’Atlantico, bensì di una grande metropoli dell’età del Bronzo – Avaris – la cui memoria si era affievolita già al tempo della Grecia classica. Il cuore dell’argomentazione è una nuova lettura dei dialoghi Timeo e Crizia, supportata da ricostruzioni linguistiche e considerazioni geostoriche. Il volume analizza fonti egizie, semitiche e greche per esplorare come la memoria di Avaris possa essere sopravvissuta, trasformata, e infine riemersa nella tradizione ellenica sotto il nome di “Atlantide”. Un’attenzione particolare è rivolta al nome “Atletenu”, proposto come plausibile ricostruzione del termine con cui i sacerdoti egizi avrebbero potuto designare il popolo descritto a Solone – termine poi trascritto da Platone come “Atlantidi”. Lo studio include una valutazione filologica dei nomi antichi, delle iscrizioni e dei titoli reali, in particolare quelli dei sovrani Hyksos come Sheshi, il cui nome amorrita potrebbe celarsi dietro la figura mitica di Atlante.